Se esiste una parola capace di racchiudere le Next, che in inglese indica qualcosa di prossimo, di successivo, che arriverà nel futuro, è la parola che Framesi ha scelto per identificare la Gen Z, la generazione dei giovanissimi, ai quali i sociologi hanno attribuito l’ultima lettera dell’alfabeto. Può sembrare la fine di qualcosa, ma nel cerchio della vita, in fondo, è anche un inizio.
Se esistLe persone nate tra la metà degli anni 60 e il 1980, che oggi hanno tra i 40 e 55 anni, appartengono a quella che viene definita la generazione della transizione.
Una generazione che ha imparato, crescendo, ad adattarsi con flessibilità ai tanti cambiamenti sociali del suo tempo, trovando ogni volta il suo personale equilibrio. Per questa capacità di adattamento, Framesi ha scelto di identificarla, nella sua collezione, come la generazione FLEXIBLE.
I bambini Flexible sono figli del consumismo, dei cartoni animati giapponesi, della televisione e dei primi videogame. Hanno sviluppato, più che ogni altra generazione, l’autonomia e la sicurezza di sé, perché hanno avuto genitori in carriera che, essendo fisicamente meno presenti, li hanno abituati sin da subito all’indipendenza. Proprio questa indipendenza è diventata la base solida su cui i bambini Flexible hanno saputo costruire e far crescere la capacità di rimanere sempre sintonizzati col mondo che li circonda.
Se esiste una parola capace di racchiudere le tante implicazioni socio-psicologiche legate alla generazione nata tra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni 60, questa è certamente TRUST, fiducia. FIDUCIA sì, perché questa è la generazione del boom economico, quando tutto sembrava possibile e a portata di mano: studiare, lavorare e costruirsi una vita ricca di aspettative e di speranza.
Ha visto i traguardi della medicina e della scienza, fino allo sbarco sulla luna. È cresciuta nel benessere e con l’ottimismo di chi ha lo sguardo puntato dritto verso il futuro.
Le donne che hanno vissuto la loro giovinezza a cavallo degli anni 60 e 70, sono state testimoni di tutte le rivoluzioni sociali e di pensiero, hanno sfidato le convenzioni, facendosi portavoce di battaglie civili, tra cui quelle per il riconoscimento di una maggiore libertà e di un ruolo più significativo nella società.
